Il Serbatoio

Perché io lo so che c’è e che posso accedervi.
Il punto è: come?
Dov’è il canale? Dov’è la porta, la botola, il passaggio segreto?
Qual’é il sentiero che non vedo, tra i foltissimi ed intricati pensieri?

Forse, la porta non è da spingere con forza, ma da tirare, delicatamente.
Aprire – non so come – e lasciare entrare.

5 pensieri su “Il Serbatoio

  1. per qualcuno è come uscire da una gabbia, si può fare ma in qualche strano modo anche una gabbia sembra dare sicurezza ma allo stesso tempo è così maledettamente stretta. intuisci vita all’esterno, come viverla ? vuoi partecipare a questa vita ma qualche cosa ti ferma. chi, cosa? e allora fermiamoci e lasciamo entrare, chi, cosa entrerà insieme a noi ci inviterà con gentilezza a uscire e noi usciamo. accidenti se usciamo, sorridenti, felici e gioiosi. basta un piccolissimo invito per avvicinarci sempre di più alla serratura. ogni piccolo e breve istante di gioia, forse insignificante per alcuni, sarà una spinta leggera. oh si, ogni tanto succederà che siamo tentati a rifugiarci nuovamente, là dove ogni cosa è familiare; ma se desideriamo vivere veramente, dobbiamo essere liberi.
    forse dico cose senza senso alcuno ma per me ha un significato, forse banale o forse tutti sentiamo alla stessa maniera o forse non ho capito. ed eccomi nuovamente nella mia gabbietta.

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  2. Si Goebbly, sono parole che possono avere un senso anche nell’argomento “gabbie” che a noi è così caro… Ma ne discuteremo un’altra volta.
    Era solo una specie di blando sfogo o, meglio, una preghiera: mi riferivo al magico accesso che spessissimo mi è permesso quando scrivo. La maggior parte delle volte ho la sensazione di essere collegata ad una specie di serbatoio appunto dal quale attingo, senza alcuna fatica e con una fluidità stupefacente, parole, concetti ed immagini che sembrano non appartenermi.
    Cos’è questo “serbatoio”? Le ipotesi sono tante: il mio Io senza inibizioni, l’anticamera dell’inconscio, l’anticamera della mentre sfrenata, quella folle, o forse la mente collettiva. A dirla con gli esoterici, avremmo una serie di altre golosissime definizioni..
    Non so. So solo che molte volte, nel rileggere quello che ho scritto, mi stupisco e mi pare, romanticamente e spiritualmente parlando, di essere stata soltanto un canale, il mezzo di espressione di qualcun’altro.
    Quel qualcun’altro, probabilmente, è soltanto la parte migliore di me la quale, chissà perché, se ne sta acquattata in non so quale recondito recesso del mio essere….
    Miao

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  3. Sorella interiore che non sei altro… L’accesso è volontà e richiesta, soprattutto quando non ci sentiamo libere e capaci di esserlo, quando crediamo di non avere strumenti per aprire e aprirci. Tu sei porta e chiave contemporaneamente, il resto è solo una definizione priva di realtà. Decidi di voler essere libera e chiedi, nient’altro conta.

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  4. “Tu sei porta e chiave contemporaneamente,
    il resto è solo una definizione priva di realtà.
    Decidi di voler essere libera e chiedi, nient’altro conta.”

    Aurei detti.
    Ti ringrazierò mai abbastanza?
    Sei uno degli specchi migliori che io abbia mai avuto.
    Con te non ha ragione d’essere la segretezza con cui proteggo le mie intenzioni, perché in questo, l’obbiettivo credo sia comune e il sostegno è senz’altro reciproco. Per cui sappi che il successivo post riguarda il risveglio cosciente del raggio F, la sua celebrazione, il raggiungimento della sua pienezza naturale.

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