Il segreto dei segreti: l’immaginazione.
Ne ho a pacchi. Sono un’iperdotata di fantasticaggine.
Mi è stato insegnato il modo giusto.
Ma mi distraggo e lo perdo di vista.
Il ciclo creativo è immaginazione, consapevolezza, volontà.
Vivere l’evento nella propria mente non basta, anche se è il primo passo fondamentale.
Cosa manca al sognatore per far precipitare nella realtà il suo agognato piano?
La consapevolezza della tensione che intercorre tra il punto di partenza – desiderio e l’obbiettivo finale – l’incarnarsi dell’intento, il suo divenire tangibilmente reale.
Per la mente non c’è differenza tra il reale e l’immaginato.
La realtà agita nella mente e quella agita nella materia equivalgono e vengono entrambe considerate “vissuto”. Senza un’adeguata azione intenzionale consapevole, la fantasticheria si sviluppa e risolve sul piano mentale restando un film fatto e finito poiché le minuziose suggestioni immaginate ingannano la psiche e la portano a non ritenere necessario l’accrescimento delle abilità sostanziali e degli impulsi volitivi per agire nella materia.
L’essere, il fare, l’avere.
L’essere senza il fare, non produrrà mai l’avere.
Da tempo, è questo in cui manco.
Rendermi conto di un notevole margine di rischio mi conferma il succulento valore intrinseco dell’esperienza desiderata.
Aspettare ancora è da idioti.