I passatempi

Non pensavo che la scelta di dedicarmi ad un hobby – chiamiamolo così – in modo un pò più deciso del solito fosse l’inizio di una traversata terrificante. La traversata di un oceano di cui io, povera giocherellona convinta, sono solo la superficie increspata.
E che ne sapevo io, che sotto c’era altro?
E che ne sapevo io, che le onde si formano a causa di correnti abissali e non per occasionali raffiche di estranei venti?
Per saperlo, lo sapevo. Non esiste alcuna teoria che mi sfugga.
Ma sulla barchetta, di fatto, non c’ero mai stata così a lungo.
Ma è possibile che ogni cosa entri dentro di me come la vanga entra nell’orto?

2 pensieri su “I passatempi

  1. Questa nuova immagine è foriera di immaginifichi bisogni: una casa di campagna, autunno inoltrato, camino acceso, profumo di castagne e torta di mele, un buon bicchiere di vino e due chiacchiere accoccolate sotto una coperta calda, sedute per terra su cuscini colorati…

    Necessitiamo di una pausa salvifica..

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  2. Altroché, Luna (che non conosco).
    Quello che hai descritto è uno degli ambiti che amo e desidero di più in una stagione come questa. Anzi, mi accorgo proprio ora che stranamente non ho scritto di Ottobre. Non ho ancora celebrato l’autunno come sono solita fare. Il tempo tira tanto da strangolarmi, ultimamente.
    Il fuoco dell’immagine che vedi però ha anche un altro significato: è il movimento viscerale e profondo, da troppo tempo assopito in me, che si sta risvegliando.
    Una fiammella si agita e sta per divampare.

    Ciononostante necessitiamo comunque – hai ragione – di una pausa salvifica.
    E’ tempo.
    Ciao

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