Davanti al mare

L’onda del mare è ritmica, inesorabile nella sua eterna ciclicità.
Mi ipnotizza, mi disorienta ed infine mi riflette.
E’ il respiro di questa consapevolezza che cresce.
E mi incanto, scivolando in un’inerzia paralizzante all’interno della quale una specie di caos aumenta.
E in un angolo di questo implacabile disordine mi trovo io.
Io che smanio per trovare e poi afferrare appigli che possano salvarmi da qualcosa che mi lambisce e che tenta di inglobarmi.
Un qualcosa che non riesco ancora a definire e che percepisco come più grande e più forte di me.
Il mio Divenire.
Il flusso portante da riconoscere, e poi da accettare e un giorno poter consapevolmente scegliere.

4 pensieri su “Davanti al mare

  1. L’inizio e la conclusione di una giornata, che si percepisce come perfetta. Che finisce sotto le coperte a sera inoltrata, con le mani incrociate dietro la nuca, a guardare il trasparente silenzioso della notte, per accorgersi che si sta sorridendo. Senza chiedersi cosa sarà domani, perché il vissuto con i suoi alti e bassi, è perfetto così com’è. Senza nostalgia o rimpianti, addormentarsi con la forza delle onde dentro, gioiosi del sorriso regalato e ricevuto, inaspettato, magnifico come l’immenso infinito del mare. La forza e la consapevolezza dentro che crescono, li possiamo vedere guardando il palmo della nostra mano.
    Il domani ci aspetta, curioso delle nostre impronte sulla sabbia. L’alta marea se le porta via, con la speranza che ne lasceremo ancora, come se volesse metterci alla prova. Ci si può fermare o andare avanti, la vita che costruiamo intorno a noi, aggiungendo un pezzettino del nostro puzzle, giorno dopo giorno, ci renderà gli unici artefici e responsabili della nostra vita, perché noi possiamo scegliere.
    (E siccome il subaffittuario ha paura, come sempre, ha scritto la prima cosa che gli è venuta in mente, come sempre).

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  2. Beh come prima cosa che salta alla mente, direi che non è male.

    Il domani, il domani…
    E’ il PROCESSO che porta all’eventuale domani che conta. Non il Domani in sè. Questo processo lo chiamo Divenire.
    Il Divenire è una corrente che porta ad una moltitudine di “domani” possibili. Che possono manifestarsi o meno in base alle nostre scelte e, in definitiva, al grado di aderenza del nostro percorso al Compito essenziale della nostra vita.
    Il “domani” non esiste se non in funzione dell’ “ora”.
    Cosa scegliamo ORA?
    Ma soprattutto, ciò che scegliamo ora, è in linea con ciò che siamo veramente?

    Tu riconosci il tuo Flusso?
    Io no. Non bene. Non ancora.
    E, ancora forse, non so scegliere.
    Ci sarebbe un lungo discorso da fare sulle scelte che insieme ad una cara amica, durante una delle nostre estenuanti sessioni di elmi spirituali, ho ribattezzato come “biforcazioni”.
    Magari, se opportunamente pungolata dagli eventi, ne scriverò, così possiamo disquisire tutti insieme.
    Appassionatamente, obviously.

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  3. “grado di aderenza del nostro percorso al Compito essenziale della nostra vita”

    questa tua espressione è un vero concentrato, qui sei insuperabile, siamo davanti alla quintessenza del succo del nocciolo del Cuore della Vita …

    forse Gatty non ti sei nemmeno accorta di questa tua chicca, che probabilmente è il top di una estrema sintesi realistica, voglio dire: se il nostro percorso aderisce al Compito essenziale della (nostra) vita, allora non ci ferma niente e nessuno!!

    tutto fila sempre per il meglio, il karma salta in aria e va a farsi benedire, che bello finalmente liberi di – aderire a Sè stessi –

    davvero niente male!

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