Nuova fase di questa lenta trasformazione.
Mi sta passando la voglia di giocare.
Potrebbe essere un fatto definitivo per diventare finalmente adulta.
Ma non ci credo tanto. Secondo me è una fregatura.
E’ un fallimentare ritorno dietro le quinte. Cazzo.
Stiamo a vedere.
Mamma: sono una cretina. Ti scrivo pubblicamente perchè è il
3 di Dicembre.
E allora perchè non pubblico tutto quello che ti dico in un
qualunque altro giorno?
Perchè sono ancora scandalosamente convenzionale.
Perchè non sono libera.
E dire che tu mi hai aiutata tantissimo in questo senso.
Va bè. Dove sei ora? Chissà dove sei.
Più che altro, mi percepisci? Perchè io continuo a non riuscirci.
E ho il tremendo dubbio che questo dialogo, oltre ad essere una pavida esibizione della mia presunta profondità emotiva, sia solo un atto schizoide tra me e lo specchio di comodo che mi ritrovo dentro.
O forse volevate che io non avessi uno specchio Interiore?
Tant’è, la tendenza allo spettacolo e all’ironia non mi abbandona.
Nemmeno quando mi detesto.
Il fuoco si è acceso come si deve.
Guardo la legna che fa il suo dovere, con qualche scoppiettìo.
Vorrei buttare in mezzo alle fiamme le mie debolezze.
Vorrei incendiare certe distanze e fare un bel falò di certe forme per vedere se rimane qualcosa o se un misero sottile cumulo di cenere mi confermi l’esistenza di soli involucri, costruiti con la mia stessa sostanza.
Stendere una miccia velocissima e arrivare al cuore delle cose facendo saltare impalcature inutili e fuorvianti.
In ogni caso, vado bene così come sono.
Anche con lo scazzo che mi impedisce temporaneamente di comprendere questo concetto fino in fondo.