La cucina sottosopra, settemila barattoli sul tavolo, aspirapolvere e scatole tra i piedi, gatti ovunque.
Prendo un grosso sacchetto di nocciole, un grilletto di plastica, lo schiaccianoci e vado in terrazza a perdere tempo con qualcosa di assolutamente non prioritario.
Durante la meditazione contadina (per dargli un tono) che durerà ore, promulgo quanto segue:
Legge 1: fare esperienze ed acquisizioni che mi posso permettere.
Dettagli: Applicabile a tutti gli ambiti: acquisti, sentimenti, viaggi, esperienze, collocazione di aspirazioni e ambizioni. Non muoversi di casa se non a piedi.
Decorrenza: immediata.
Validità: fino a raggiungimento dei crediti necessari per il prossimo livello.
Strumenti a disposizione: disciplina e raziocinio, consapevolezza della casta (mondana e spirituale) di appartenenza. Ridimensionamento dell’ego.
Legge 2: casa mia non è (più) un parcheggio temporaneo, né un magazzino, né un capanno di campagna, né la succursale novese del Victoria & Albert Museum.
Dettagli: applicabile in ogni stanza, con particolare attenzione alla Stanza del Chaos. Urgente ripristino della terrazza, detta anche il cimitero dei vegetali che furono.
Decorrenza: immediata
Validità: fino a missione compiuta
Strumenti a disposizione: sacchi neri, stracci, aspirapolvere, olio di gomito, implacabilità, spirito ninja.
Legge 3: silenzio
Dettagli: totalità ed universalità negli ambiti di applicazione.
Decorrenza: immediata
Validità: nella quotidianità, a termine di stato psichico alterato. Intimamente parlando, in eterno.
Strumenti a disposizione: isolamento, disciplina.
Legge 4: invece di scrivere, comincia, cazzo.