Voci dal fondo

tumblr_lted71dUDm1qkxk4mo1_r6_500
(foto: http://pixbyrichard.tumblr.com)

Adesso, dire che la tecnologia mi è avversa farebbe di me una disonesta.
C’è silenzio.

Uomini in abito scuro bruciano le mie parole,
fondono le sillabe, le ricompongono. Ripetutamente.
Frammiste a metriche temporali e a nuovi spazi,
si contraggono e si riespandono generando forme.
Una volta una sfera, una volta un ponte.
Una volta una linea, una volta un’orma.
Una plasticità universale e io, io immobile.
Che fare?

Una volta un continente e poi, un altro ancora.
La neo-Pangea del mio divenire.
Che fare?
La deriva delle mie placche fondamentali,
dal soffio profondo e costante che viene dal centro.
Una fresca superficie, trascinata dal magma,
nuovo confine, nuova maschera,
esito, risultanza, nuova direzione,
terra ignota su cui proseguire il cammino.