L’Abbondanza

Oggi è caduta una barriera. Come mi succede di solito, di colpo.
So che potrebbe non essere una liberazione definitiva.
Anzi, non la sarà poiché è cosa antica e radicata.
Ma intanto uno sguardo al di là l’ho dato.
Ma quale povertà incipiente! Ma quale insufficienza!
Ma quali carenze strutturali, quali penurie materiali!
C’è abbondanza. Scoppio di cose. Ho tutto.
Anzi, ho molto di più. Ho troppo.

Oggi pomeriggio mi sono guardata bene allo specchio, con lo sguardo dritto
e crudo negli occhi.
Mi sono riconosciuta finalmente. Io sono qui. Non mi serve altro.
Ma quale casa. Ma quale divano. Ma quale pavimento da cambiare.
Ma quali gioielli che non ho. Ma quali accessori di lusso.
Ma quali oggetti morbosamente incollati ai miei anni. Ma quali ricordi.
Tutto è dentro di me. Anche mia madre. Non serve che tenga alcune sue cose.
Ma chi l’ha detto che per viaggiare per il mondo devo avere soldi?
Dormire in un albergo di lusso non cambierà di una virgola il mio status interiore.
Se posso bene, se non posso è uguale.
Quanto denaro e quanta energia sprecati per riempire i miei buchi.
Se non avessi sprecato avrei tutto quello che mi piace veramente.
E senza sensi di colpa.

Dio che liberazione!
Speriamo che duri.

6 pensieri su “L’Abbondanza

  1. @ space oddity: prima o poi si ragiona.
    @ erboristeria: cadono così le mie barriere: di colpo, con forza, direi all’improvviso, se non mi rendessi del fatto che soccombono sotto lunghi periodi di lavoro (semi-cosciente..)

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  2. La casa sul confine della sera
    oscura e silenziosa se ne sta,
    respiri un’ aria limpida e leggera
    e senti voci forse di altra età,
    e senti voci forse di altra età…

    La casa sul confine dei ricordi,
    la stessa sempre, come tu la sai
    e tu ricerchi là le tue radici
    se vuoi capire l’anima che hai,
    se vuoi capire l’anima che hai…

    Quanti tempi e quante vite sono scivolate via da te,
    come il fiume che ti passa attorno,
    tu che hai visto nascere e morire gli antenati miei,
    lentamente, giorno dopo giorno
    ed io, l’ultimo, ti chiedo se conosci in me
    qualche segno, qualche traccia di ogni vita
    o se solamente io ricerco in te
    risposta ad ogni cosa non capita,
    risposta ad ogni cosa non capita…

    (F. Guccini)

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  3. La casa è come un punto di memoria,
    le tue radici danno la saggezza
    e proprio questa è forse la risposta
    e provi un grande senso di dolcezza,
    e provi un grande senso di dolcezza…

    (F. Guccini)

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