I segreti della schiavitù finanziaria

Posso sfogarmi una volta ogni tanto? Si? Certo. Questo è il mio diario. 
E poi mica sono sempre al top.
Ho impiegato 15 anni a non farmi sopraffare dalle spese per ritrovarmi
oggi con un prossimo gigantesco rosso in un mese già critico di per sé.
Roba da intaccare i risparmi. Ad averceli.
Se c’è una cosa che mi fa morire di stress è questo.
Sento di nuovo quel senso di angoscioso mancamento alla sola idea di come andranno le cose nelle prossime settimane.
Faccio una vita sproporzionata al mio reddito. Punto.
Non c’è altra spiegazione. Non può esserci altra spiegazione.
Sono stressata, schiacciata, mi sento male, malissimo, 
inchiodata in un senso di eterna impossibilità.
Certo. Posso sempre RISPARMIARE. 
Fatemi capire: una volta uscivo a cena almeno un paio di volte alla settimana, cinema, palestra, giornali, aperitivi, lotto, stupidaggini e cazzeggi vari.
Adesso dico, ADESSO, dove vanno?
Ora mi chiudo in casa, non faccio colazioni fuori (cioè, mi alzo alle 5?),
vado a fare la spesa solo al discount, spengo le luci, smetto di fumare (anche questa l’ho già sentita dire), vedrò di non perdere mai più il treno, e di limitare l’uso dell’automobile ad un solo viaggio per settimana. Se proprio è necessario.
Basterà? NO. Perché in questa florida situazione ho anche avuto il coraggio di prendermi impegni che non posso mantenere.
Sono caduta nella trappola del Vorrei Ma Non Posso! Che stupida.
Sono un’idiota.
(e, oggi, anche un po’ nervosa…)
Va be’. Per la legge di compensazione, il prossimo articolo sarà angelico, dai.

E’ impensabile

Che io permetta a chicchessia di farmi sentire incerta, mancante, colpevole.
In una parola, sbagliata.
E’ impensabile che io sia ridotta ai minimi termini da un sistema.
Non so quanto ci metterò.
Ma ne uscirò.
Perché dipende TUTTO da me.

Specchio delle mie brame

Sono di pessimo umore.
Detesto la non coerenza.
Detesto la visione tubolare dell’esistenza di alcune persone.
Patisco la non considerazione dell’intero.
La non considerazione di tutti i riflessi che si propagano da esso e che vengono giudicati elementi superflui anziché preziose indicazioni dello stato dei fatti.
Non tollero la prevaricazione.
Aborro la mancanza di umiltà.
Patisco la considerazione monca di aspetti si, sottili, ma fondamentali.
Soffro le mie impulsive – e di conseguenza – errate valutazioni.
Devo avere Marte direttamente nel didietro.
Bisogna ammetterlo.

Ora, tenuto conto che ciò che mi tocca, mi tocca perchè risuona in me,
capite bene che non sono per niente contenta di dover riconoscere l’esistenza di tali gravi imperfezioni.
Guarirò?
Perché rompere lo specchio non si può.
(ci mancherebbero altri sette ani di sfiga)
Grrrr.

Ovaie

Ispirata con estrema facilità dalle turbe algiche che scuotono il mio sacro ventre, capto con lo sguardo uno dei bottiglini di vetro color ambra che stazionano nell’ultimo ripiano della mia credenza antica. In bella vista.
Bottigliette di vetro dai colori che ormai non si vedono più,
di antichi farmaci e rimedi appartenuti alla famiglia paterna.
Dall’analisi delle etichette superstiti possiamo avere una vaga idea del terreno costituzionale dei miei avi. Molto vaga, in quanto tali etichette sono cinque di cui soltanto due leggibili, ma significativa.
Una di queste ci racconta di comuni affezioni bronchiali ed evoca vapori balsamici e sentori di medicinale dall’odore pungente ma, in qualche modo, sano.
Ma l’altra….

La bottiglietta è piatta, stretta e piuttosto alta di un color ambra, come ho già detto, che tende all’arancione scuro.
L’etichetta è intatta, stampata con scritte e loghi di colore rosso, con decorazioni verde chiaro, su uno sfondo bianco.
Impossibile intercettare una data di preparazione o di scadenza ma direi, per logica, che trattasi di farmaco acquistato e consumato negli anni 40. Al massimo nei prima anni 50.

Proseguo, dall’alto verso il basso:

“PLASMOVARINA” (un nome, un programma)
alla valeriana (avete già capito)
……………
regolatore delle funzioni ovariche
SEDATIVO
P.V.O.
(nome dell’azienda: Prodotti Valero Opoterapici;
opoterapia: terapia di antiche origini nella quale si somministra al paziente l’estratto di un organo, a dosi ponderali, in particolare ghiandole endocrine per riportare a valori normali l’ormone carente)

GRAMMI 100 CONTENGONO:
estr. glic. ghiandola ovarica (mio Dio!)
estr. glic. Mammaria vergine (Maria Vergine!)
estr. glic. Surrenale
Glicerofosfato sodio
Glicerofosfato ferro
Estratto fluido Senecio
(pianta comune con contenuto di alcaloidi altamente tossici, )
Estratto fluido Belladonna (non ha bisogno di presentazioni, Lei, la velenosa medicamentosa)
Valeriana
Elixir aromatico

Adesso, perchè stupirsi di chi sono e di come mi dolgono le origini biologiche?
Le mie prozie. Adorabili isteriche.
(Ma non mi avrete! Io spezzerò la tradizione maledetta fatta di tristi zittellagini e contorsivi mal di pancia! Io sono anche DI FIGINO! Luogo di anatidi – quasi sempre – felici! Tiè.)

Grande abilità

Stanno per saltarmi i nervi.

PM Syndrome

Sono nervosa.
Mi dimentico tutto.
Rimando un sacco di cose.
Mi telefona troppa gente o non mi telefona nessuno.
Sto invecchiando.
Non riesco nemmeno ad alzare una pallina e spaccherei in due il bastone.
Quando cambierà? E cosa cambierà?
Non trovo parcheggio.
Ho sonno, sono rallentata, vacua, finemente polverizzata.
Ci sono persone che mentre cammino mi guardano.
Cos’avranno da guardare tutti?
Ci sono persone che mentre parlo mi guardano la bocca
o la fossetta giugulare.
Ci sono persone che non vedo affatto
nonostante le guardi con certo impegno.
Non ottengo quello che voglio.
Di fatto non so quello che voglio.

Questo disordine estremo, talvolta mi rilassa.