Anche se sono abituata, mi sorprende sempre come una folata di vento appena girato l’angolo, il fatto che nelle cose importanti si è sempre soli, faccia a faccia con se stessi.
Soli a cavalcare le onde dell’emotività, a fronteggiare le tempeste interiori che nessuno, da fuori, può percepire nella loro reale intensità.
E a noi si svela la più grande verità: siamo totalmente responsabili e ferocemente liberi.
Tanto per essere confermata come sempre, sta tuonando.
Ho anche preso una ramata di grandine a Sestri.
Ci sarebbe da chiedersi se è il temporale a scendere in me, se sono io a proiettarlo, o se finalmente, in un certo senso, sono assolutamente sincrona con il respiro di questa Terra.
Comunque un temporale a gennaio mi fa specie.
E anch’io mi faccio specie.
Sarebbe il momento di scalpitare.
E invece solo per un attimo è stata festa. E solo per me.
Per cui cessa di esserla immediatamente.
Ogni conquista merita una celebrazione, un entusiasmo, una festa.
Ma questa conquista ha un neo.
Per alcuni è una follia. Per altri è logico, “normale”.
Chi veramente può bere una coppa insieme a me?
C’è una paura gigantesca all’orizzonte, una massa minacciosa come il nuvolone grigio scuro che oggi incombeva dal ponente.
C’è anche la consapevolezza che si tratta appunto solo di un nuvolone.
E il nuvolone non è il cielo.
Grazie a Dio, c’è il Cielo!
Ma tant’è, al momento, di ombrelli non ce n’è.
Buona giornata gatti.
Poter condividere con qualcuno i successi della nostra vita è indubbiamente importante, ma la vera conquista è imparare a farcela anche da soli.
E un temporale non è una tempesta: come arriva, così se ne andrà, lasciandoci fradici ma indenni
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Condivido pienamente. Solo nei momenti di massimo attrito (come oggi, in concomitanza di certe evidenze) canto le mie debolezze..
Ciao 😉
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